Un tranquillo Sportster 883 ad iniezione che viene trasformato in una belva da strada grazie ad un kit turbo e numerose parti hi-tech.
Spesso ci si chiede quale sia il miglior modo per elaborare uno Sportster rendendolo una vera e propria “mangia asfalto”. Le possibilità sono infinite e dipende da quale connotazione estetica e tecnica si vuole dare alla moto, dal momento che lo Sportster è come una tela bianca sulla quale dipingere il quadro che si vuole.
Il customizer americano Jesse Rooke interpreta il concetto di prestazioni in chiave puramente moderna, abbinando ad un kit turbo della Trask Performance (http://www.1957legend.it/2016/06/turbo-kit-accelerazioni-brucianti-per_8.html) numerose parti in alluminio che migliorano “l'handling” della moto e contribuiscono, nel contempo, ad addeguarne l'estetica.
Come detto il motore, salvo il montaggio di una turbina, non subisce modifiche (se non quelle strettamente necessarie per installare il nuovo componente e farlo funzionare al meglio) http://www.1957legend.it/2016/06/aria-nuova-sportster-turbo.html
La ciclistica vede interventi sostanziosi, dal momento che si è dovuto lavorare sulla parte centrale del telaio, affinchè fosse in grado di ospitare il forcellone monobraccio dotato di singolo ammortizzatore.
Sul forcellone troviamo un bellissimo cerchio in alluminio billet a tre razze della Performance Machine da 18 pollici di diametro, sul quale calza un pneumatico Dunlop da 240 mm (!!!!!!!!!) di larghezza.
La stessa Performance Machine fornisce l'identico cerchio anteriore ma dal diametro di 19 pollici, che lavora su una forcella di tipo “upside down” con steli da 50 mm.
Completano l'opera dei freni Brembo con pinze ad attacco radiale, serbatoio del carburante e codone Storz.
L'aspetto di questo Sportster è da vera e propria street-fighter, anche se alcune scelte operate da Jesse Rooke (come il serbatoio ed il codone Storz) fanno pensare che l'idea di fondo sia stata quella di costruire una street-tracker non tradizionale.
Qualche aspetto estetico di questo Sportster non convince, come verniciatura ed alcuni abbinamenti cromatici.
Per il resto si tratta di una realizzazione interessante che abbina abbastanza bene elementi tipici delle moto street-fighter, con altri delle street-tracker.
Da lodare la scelta di utilizzare il turbo per elaborare il motore.
UP: il forcellone con singolo ammortizzatore
DOWN: la bruttissima verniciatura
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