Dal Portogallo arriva questo Sportster 1200 molto semplice ma altrettanto curato, che non adotta soluzioni tecniche o stilistiche innovative, ma percorre nel migliore dei modi strade già conosciute.
Le tracker sono, forse, il genere di moto che nell'immaginario collettivo del ventunesimo secolo, rappresentano l'idea di essenzialità, ancor più delle cafe racer e dei chopper che, nel frattempo, hanno evoluto il loro concetto originario, adeguandolo ai nuovi tempi.
Lo Sportster in questione è una tracker molto rifinita ma, nel contempo, con pochissimi fronzoli.
Il grosso del lavoro si concentra sul telaio, che viene modificato nella parte posteriore attraverso la creazione di un archetto sotto il quale è agganciato il corto parafango, e sull'aspetto cromatico. Il motore viene verniciato quasi tutto in nero in modo da sembrare un tutt'uno con il telaio e non subisce interventi, a parte degli scarichi artigianali ed un filtro dell'aria della Joker Machine.
La ciclistica resta praticamente di serie, salvo un paio di ammortizzatori della Ohlins in grado di alzare il retrotreno dello Sportster e due pneumatici Metzeler Karoo tassellati, indispensabili per questo tipo di moto.
Un serbatoio del carburante proveniente da una Yamaha ed altri dettagli (come ad esempio la trasmissione finale a catena che sostituisce quella originale a cinghia, un paramotore in alluminio ed un bellissimo faro) completano l'opera.
Uno Sportster estremamente curato.
UP: il telaio modificato nella parte posteriore
DOWN: gli scarichi che, per il tipo di moto, dovrebbero essere bassi
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