Era una calda estate di oltre venti anni addietro quando, grazie a mio padre, arrivò il primo Sportster.
Le righe che seguono sono dedicate anche a lui.
“Ti ho guardata per ore
mentre mettevi in mostra le tue poche cromature.
Poi finalmente ho smesso di osservarti
e sono riuscito a toccarti.
Ed un caldo pomeriggio d’estate
siamo partiti verso distese sconfinate.
Erano i primi anni novanta
e mi spaventava il tuo peso vicino ai duecentocinquanta.
Ma ti ho sempre troppo amata
e nonostante ti sia allontanata
dopo tanti anni ti ho finalmente riconquistata”.
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