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Italia sempre in pole. Ma gli altri ????
La Battaglia dei Re è giunta alla quarta edizione e, purtroppo, c'è stato un calo che era lecito aspettarsi. Non è dato sapere se è imputabile ad un regolamento forse troppo restrittivo (6000 Euro di budget e moto che deve essere omologabile su strada) o se, semplicemente, il contest ha fatto il suo tempo.
In Italia tutti i dealer si sono Impegnati molto realizzando oneste moto, ma senza acuti di sorta salvo, ovviamente alcune eccezioni.
In Europa invece diversi paesi non hanno neppure partecipato (vedi ad esempio Francia e Spagna) ed in molti altri i dealer coinvolti sono stati davvero pochi.
Almeno in Italia si è assistito ad una eterogeneità di moto da elaborare con prevalenza, nemmeno a dirlo, di Sportster. Il filone più seguito è stato quello delle elaborazioni in chiave sportiva o cafe-racer.
Molti dealer hanno costruito la loro special utilizzando come base la Street 750 nelle sue varie declinazioni. E questo fa riflettere non poco. La sensazione è che sia stato uno stratagemma per dare impulso alle vendite di una moto che non ha trovato i favori del pubblico ed è lontana anni luce dal brand Harley-Davidson, almeno per come è concepito nella maggior parte dei motociclisti.
Ma questo stratagemma, potrebbe nel lungo periodo rivelarsi una mossa astuta, specialmente se confrontato con il mercato mondiale e con la rivale per eccellenza di Harley-Davidson: parliamo della Indian.
La casa di Springfield ha da poco realizzato un motore da 750 cc raffreddato a liquido, equipaggiante il modello FTRche corre nel flat-track. Anche la casa Harley-Davidson ha una 750 raffreddata a liquido, derivata dalla Street: la XG750R che si confronta con la Indian sugli ovali in terra battuta. La mossa di realizzare delle special per il contest utilizzando come base la 750 potrebbe giovare sia ad un aumento delle vendite sia, di riflesso, a sviluppare ulteriormente il modello e non perdere il confronto con la Indian nel momento in cui la FTR dovesse essere messa in produzione.
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