Harley-Davidson Sportster Forty-Eight |
Il nome non poteva essere più appropriato per questo Sportster che ha perso totalmente la sua connotazione custom per acquistarne una racing.
Shaw Speed & Custom non finisce mai di stupire con le sue customizzazioni ed anche questa volta il risultato sorprende non poco.
La moto in questione è uno Sportster Forty-Eight che viene trasformato completamente su commissione di un facoltoso australiano, amante degli orologi.
Miss Universe, infatti, ha un forte richiamo a questo mondo ed è un mix di elementi che ricordano il passato con un tocco di modernità.
Le precise indicazioni del committente hanno portato i ragazzi di Shaw Speed ad effettuare un lavoro enorme smontando lo Sportster originario pezzo per pezzo.
Il telaio è stato modificato perimetralmente, nella parte anteriore, in modo da circondare il motore ed abbassare il serbatoio del carburante (all'interno del telaio così modificato vi è nascosto il serbatoio dell'olio). La parte posteriore, invece, è stata eliminata per far spazio ad un telaietto suplementare.
La ciclistica vede un forcellone costruito appositamente per questa moto più lungo dell'originale, che agisce su un cerchio da 21 pollici ed un ammortizzatore Ohlins, ancorato centralmente al telaio.
Di bellezza infinita la forcella tipo “girder” costruita attingendo alla tecnica delle Moto GP, sulla quale lavorano due dischi da 13 pollici e pinze a sei pistoni della Performance Machine. Anche il cerchio anteriore è da 21 pollici.
Il motore, invece, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non ha subito grossi interventi, a parte il montaggio di teste più performanti, un nuovo corpo farfallato ed uno scarico ad alte prestazioni.
Il resto dei lavori ha riguardato le sovrastrutture, molte delle quali costruite in casa, altre provenienti da altre parti (come la parte superiore della carena che è di una Ducati Panigale).
Miss Universe non solo è una moto bella esteticamente come poche, ma altrettanto intrigante per una serie di motivi.
Vecchio e nuovo coesistono formando un insieme che solo gli occhi più attenti e preparati riescono a percepire.
Più che di una moto customizzata, si può parlare di un vero e proprio gioiello, lontano anni luce da opere pacchiane e scontate in cui cadono molti customizzatori, quando si tratta di fondere stili e soluzioni tecniche appartenenti ad epoche differenti.
Per chi volesse ammirarla dal vivo non deve fare altro che aspettare EICMA 2016.
UP: il grande lavoro effettuato sul telaio e la splendida forcella tipo “girder”
DOWN: il colore dei cerchi
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